Il Dossier Donne 2019 è un report, pubblicato dall’INAIL, che prende in esame gli infortuni sul lavoro delle lavoratrici.
In generale, il trend negativo legato al fenomeno infortunistico sul lavoro, nel nostro Paese, evidenzia la necessità di una maggior attenzione e sensibilizzazione su queste tematiche, dove i corsi obbligatori per la sicurezza vengono spesso considerati una perdita di tempo più che un investimento per limitare i rischi.
I dati del Dossier fanno riferimento al quinquennio 2013-2017, per far capire lo scenario italiano relativo agli infortuni occorsi alle donne, considerando anche fattori quali:
- età;
- settore lavorativo;
- cause e conseguenze;
- distribuzione territoriale.
L’analisi presenta, inoltre, una sezione dedicata agli infortuni denunciati nel 2018, sebbene questi dati siano ancora provvisori. Vediamo, dunque, alcuni dei passaggi principali del Dossier Donne 2019.
Infortuni sul lavoro al femminile: alcuni dati e cause più comuni
Prendendo come riferimento il quinquennio 2013-2017, l'occupazione femminile è aumentata dell'1,6%, mentre le denunce di infortunio all'Inail sono diminuite del 5,8%, passando dalle 245.252 (nel 2013) alle 231.067 (nel 2017).
Rispetto al 2016, tuttavia, gli infortuni denunciati dalle donne sono aumentati dello 0,3%, ed è cresciuto anche il dato relativo ai casi mortali (111 nel 2017, contro i 108 dell'anno precedente).
Le variazioni più importanti, in negativo, dal 2016 al 2017, riguardano:
- aumento degli infortuni in itinere (+4%);
- aumento casi mortali in itinere denunciati (da 56 a 58).
Nello stesso periodo di tempo calano, invece, gli infortuni domestici denunciati (del 27,2%) e le malattie professionali denunciate (del 4,7%).
Analizzando le cause di infortunio più comuni tra le donne, nei 5 anni di riferimento, abbiamo invece:
- scivolamento o inciampamento con caduta: 30,5%
- movimento del corpo senza sforzo fisico (che comporta solitamente una lesione esterna): 21,4%
- perdita di controllo totale o parziale di macchinari, attrezzature di movimentazione, mezzi di trasporto, utensili, oggetti o animali: 17,3%
- movimento del corpo sotto sforzo fisico (che di solito comporta una lesione interna): 16,5%
- rottura, frattura, deformazione, scivolamento, caduta, crollo dell'agente materiale: 7,9%
- violenza, aggressione, sorpresa, sbigottimento, minaccia, presenza: 4,7%
- traboccamento, rovesciamento, perdita, fuoriuscita, emanazione, vaporizzazione: 1,3%
- problema elettrico, esplosione, incendio: 0,4%
Infortuni sul lavoro tra le donne: dati per settore, età e distribuzione territoriale
Come anticipato, l’analisi riportata dall’Inail include anche i dati classificati per settore lavorativo, età e distribuzione territoriale.
Il settore dei servizi domestici e familiari (colf e badanti) è quello dove gli infortuni al femminile sono nettamente superiori rispetto al dato complessivo (89% delle donne contro l'11% degli uomini). Sempre con riferimento ai settori con la più alta incidenza di infortuni delle lavoratrici, seguono sanità e assistenza sociale (73,8%) e confezionamento articoli di abbigliamento (69,1%).
Tra i settori più pericolosi dell'industria, è presente anche un 2,8% di incidenza in ambito costruzioni.
Nel 2017, tra le donne, la fascia d'età compresa tra i 50 e i 54 anni è stata quella più colpita (il 14,3% degli infortuni al femminile), anche con riferimento ai casi mortali (22 denunce, cui seguono le 14 della fascia 35-39 anni). Nell'arco del quinquennio, invece, l'aumento più importante degli infortuni femminili ha riguardato le donne tra i 65 e i 69 anni (1.429 nel 2013 vs 2.515 nel 2017).
A livello territoriale, la distribuzione degli infortuni femminili registra la seguente suddivisione:
- Nord: 60,2% infortuni; 45,1% casi mortali;
- Centro: 20,8% infortuni; 23,4% casi mortali;
- Mezzogiorno: 19,0% infortuni; 31,5% casi mortali.
Nel 2017 gli infortuni relativi a lavoratrici straniere sono stati il 12,4% dei casi femminili denunciati in totale.
Dossier Donne 2019: malattie professionali
Le malattie professionali denunciate dalle lavoratrici, nel 2017, sono pari al 27,3% di quelle complessive. In questa circostanza si registra un lieve calo rispetto al 2016 (785 casi in meno), ma un aumento del 5,5% rispetto al 2013.
Le 15.851 denunce presentate dalle donne nel 2017 corrispondono, in realtà, a 11.340 lavoratrici. Questo perché, per il sistema di catalogazione utilizzato dall'Inail, una stessa persona può presentare più denunce per ogni patologia, anche se appartenente allo stesso sistema organo-funzionale o allo stesso rischio.
A livello settoriale, il 74% delle denunce femminili di malattia professionale riguarda la gestione dell'Industria e servizi, il 23,5% dell'Agricoltura e il 2,6% del Conto Stato.
Molto diversa e più omogenea, rispetto a quella vista per gli infortuni sul lavoro, la distribuzione geografica delle malattie professionali al femminile:
- 39% al Nord;
- 36% al Centro;
- 25% nel Mezzogiorno.
Per una panoramica più dettagliata, consulta qui il Dossier Donne 2019 dell'Inail.
Infine, dai dati (ancora provvisori) relativi alle denunce di infortunio nel 2018, emerge un aumento complessivo dello 0,9% rispetto al 2017 (dello 0,1% tra le lavoratrici). Le denunce di malattia professionale, invece, sono cresciute in totale del 2,5% (dello 0,8% tra le donne).
Insomma, un trend che purtroppo è tornato a crescere, sia in termini generali che, nello specifico, per quanto riguarda gli infortuni femminili. Numeri che devono far riflettere sulla necessità di una formazione qualificata per dipendenti e lavoratori in ambito sicurezza sul lavoro.
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Scritto da: Ilenia Vasselai Consulente specializzata in sicurezza sul lavoro e organizzazione corsi di formazione, amante di cucina e running. |