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Rischio ergonomico: come lavorare in ufficio in modo sicuro

Rischio ergonomico: come lavorare in ufficio in modo sicuro

Organizzare un ambiente di lavoro orientato a ridurre il rischio ergonomico garantisce la sicurezza e il benessere dei lavoratori.

Lo studio delle dinamiche legate all’ergonomia rientra nel campo della prevenzione dei rischi sul lavoro: i principi ergonomici consentono di promuovere la sicurezza e la salute dei lavoratori, ma impattano anche sulle loro prestazioni e soddisfazioni personali.

Tutto ciò contribuisce a creare un ambiente lavorativo dove cala l’assenteismo e si riducono gli incidenti e le malattie professionali. In questo articolo scopriamo cos’è l’ergonomia e alcuni consigli pratici per lavorare in ufficio in modo sicuro e confortevole, riducendo il rischio ergonomico.

Ridurre il rischio ergonomico: cos’è e quali sono i vantaggi dell’ergonomia 

Il D.Lgs. 81/08 – Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro – richiama spesso al rispetto dei principi ergonomici, per tutelare la salute dei lavoratori. Per comprendere l’impatto dell’ergonomia sulla sicurezza e la produttività negli ambienti di lavoro e poter ridurre i rischi ergonomici è necessario comprenderne le dinamiche.

Cos’è l’ergonomia?

L’ergonomia è una scienza multidisciplinare che studia le funzioni e le interazioni che avvengono tra i tre elementi essenziali che contraddistinguono un sistema di lavoro: uomo, macchina e ambiente.

Negli ambienti di lavoro, l’ergonomia si occupa della progettazione degli spazi, delle attrezzature e dei processi produttivi in relazione all’impatto che hanno sulle capacità di collaboratori e dipendenti.

Lo scopo è quello di ottimizzare la relazione tra i tre elementi appena citati, riducendo le condizioni di stress psico-fisico per il lavoratore.

Quali vantaggi porta l’ergonomia?

Un ambiente di lavoro ergonomicamente corretto, che considera le esigenze dei lavoratori, comporta vantaggi concreti evidenti sia all’azienda che ai dipendenti stessi.

Per questo motivo le attività rivolte alla riduzione del rischio ergonomico non devono mai essere considerate come un costo, ma come un investimento che aiuta a garantire:

  • meno malattie e meno infortuni – che si tratti di un ufficio o di un reparto di montaggio, eventuali danni fisici si ripercuotono sul lavoratore, costretto ad assentarsi dal posto di lavoro. Applicando i principi ergonomici è possibile ridurre il rischio infortunio e ottimizzare le soluzioni legate alla sicurezza sul lavoro;
  • maggiore produttività – un ambiente di lavoro più sicuro garantisce il benessere del lavoratore. Più egli è motivato e sta bene, più potrà dedicarsi al lavoro in modo più concentrato e, quindi, produttivo.

Questi fattori influiscono sulla qualità del lavoro, sulle prestazioni e sulla produttività: risorse davvero importanti per l’azienda.

Consigli pratici per ridurre il rischio ergonomico in ufficio

L’affaticamento psico-fisico che alimenta il rischio ergonomico riguarda soprattutto quei lavoratori coinvolti in attività caratterizzate da monotonia e ripetitività come, ad esempio, i videoterminalisti.

Mantenere la stessa posizione troppo a lungo, non fare pause regolarmente, oltre all’abitudine di tenere posture errate, sono fattori che possono sfociare in patologie muscolo-scheletriche, stress e affaticamento visivo.

La prevenzione di questi disturbi, come previsto nel D.Lgs. 81/08, richiede l’applicazione di alcuni accorgimenti pratici ed efficaci per lavorare in ufficio in modo sicuro e ridurre il rischio ergonomico.

Ecco, di seguito, alcuni aspetti chiave che è necessario prendere in considerazione.

Ridurre il rischio ergonomico: la sedia e il piano di lavoro

La sedia deve essere regolabile, per adattarsi all’utilizzatore, e girevole, per agevolare i cambi di posizione senza ruotare la colonna vertebrale. Inoltre, deve avere una base a 5 razze antiribaltamento, con rotelle per agevolare lo spostamento.

È importante regolare l’altezza della sedia, affinché i piedi possano appoggiare completamente sul pavimento e le ginocchia formino un angolo di 90° tra cosce e gambe. Tra la seduta e la parte posteriore delle ginocchia dovrebbe restare un piccolo spazio di 2 o 3 centimetri (un paio di dita). Può essere necessario usare un poggiapiedi nel caso non sia possibile appoggiare completamente i piedi a terra. Il poggiapiedi deve avere una superficie non scivolosa e non deve spostarsi involontariamente durante l’uso.

Il supporto lombare deve essere garantito da un sostegno adeguato: per questo lo schienale delle sedie ergonomiche presenta una curvatura. Il sedile va regolato in modo che la curvatura sostenga il tratto lombare e favorisca una posizione seduta diritta.

Le braccia devono essere verticali al corpo senza il bisogno di tenere le spalle sollevate. Gli avambracci devono essere orizzontali e paralleli al piano di lavoro. I braccioli per la sedia sono utili come supporto per i gomiti, ma non sono indispensabili. Se presenti, non devono ostacolare la vicinanza della sedia al piano di lavoro e non devono obbligare le spalle a restare sollevate.

Il piano di lavoro deve essere regolato in modo da garantire il facile appoggio dei gomiti senza inficiare sulla posizione di seduta, che deve restare diritta. La profondità del piano deve essere abbastanza ampia, circa 70 o 80 cm, per sistemare schermo, mouse, tastiera, ecc., in maniera ergonomica. Inoltre, deve poter garantire uno spazio di 10-20 cm per il supporto di mani e avambracci.

La superficie del piano di lavoro deve essere opaca per evitare spiacevoli fenomeni di riflessione e consentire un immediato riconoscimento di quanto posizionato sul piano. Sotto quest’ultimo, poi, è necessario uno spazio che consenta il movimento comodo delle gambe (almeno una profondità di 70 cm).

Come posizionare gli strumenti di lavoro

Tutti i materiali e i dispositivi sul piano di lavoro devono essere disposti ordinatamente ed essere di facile accesso, senza inficiare sulla qualità della postura. La tastiera deve trovarsi a 10-15 cm dal bordo del piano di lavoro, per facilitare l’appoggio dei palmi delle mani. Il mouse e gli altri oggetti di uso frequente devono essere a portata di mano.

Lo schermo deve essere regolabile in altezza e adattabile alle caratteristiche dell’utilizzatore, per limitare l’affaticamento della vista e garantire una postura rilassata della testa. Per questo, salvo nel caso di un utilizzo non continuativo, la posizione dello schermo deve essere frontale.

La distanza dello schermo ottimale è compresa tra i 50 e i 70 cm, mentre il margine superiore dello schermo deve essere all’altezza degli occhi, in modo che lo sguardo sia leggermente rivolto verso il basso, con un’inclinazione di 20°.

I documenti di lavoro devono essere posizionati tra tastiera e schermo (non tra l’operatore e la tastiera). Possibilmente, tastiera, documenti e schermo devono essere allineati sullo stesso asse. Nel caso i documenti possano trovare posto solo lateralmente, meglio aiutare l’operatore con un leggio da tavolo che consenta di posizionarli alla stessa altezza dello schermo.

Accorgimenti per l’ambiente di lavoro

L’illuminazione dell’ambiente di lavoro deve permettere un’ottimale visione delle informazioni, sia dallo schermo che dai supporti cartacei. Dunque, l’illuminazione deve essere almeno pari a 500 lux, per garantire la massima sicurezza e il benessere visivo dell’operatore.

Le vie di accesso alla postazione di lavoro e di circolazione nell’ufficio devono essere sempre sgombre: ostacoli come cassetti o ante aperte, devono essere richiusi subito dopo l’utilizzo per evitare urti accidentali.

Il rumore nell’ambiente di lavoro non deve causare disturbo ai presenti: la rumorosità dovrebbe restare sotto i 55 dB o, meglio ancora, tra i 35 e i 45 dB negli ambienti d’ufficio dov’è necessaria la concentrazione.

Anche il microclima dell’ufficio è un fattore che deve garantire il comfort dei lavoratori. Necessario, quindi, controllare gli impianti di condizionamento e ventilazione affinché garantiscano la temperatura e l’umidità dell’aria ottimali, in modo da evitare malattie dell’apparto respiratorio.

Infine, progettare i corretti carichi di lavoro mentale è indispensabile per evitare che il lavoratore possa sentirsi sovraccaricato o sottoutilizzato. In questo modo si evitano situazioni di stress negativo o di ridotta vigilanza che possono influire sul benessere dell’ambiente ed elevare il rischio di infortunio sul lavoro.

Rischio ergonomico: consapevolezza e prevenzione dei rischi sul lavoro

La prevenzione del rischio ergonomico consente di lavorare in un ufficio sicuro, dove i collaboratori possano sentirsi a proprio agio. Richiede alcuni accorgimenti, ma offre grandi benefici per la produttività e la serenità dell’ambiente di lavoro.

Un corretto approccio all’ergonomia consente di progettare un sistema di lavoro capace di garantire i requisiti di salute e sicurezza necessari alle attività dei propri dipendenti e rispettare gli adempimenti previsti dal D.Lgs. 81/08. Tra questi va inoltre ricordato che, per alcune mansioni o in presenza di lavoratori con particolari patologie fisiche, l’incidenza dei fattori ergonomici sul lavoro è soggetta ad indagine specifica del Medico del lavoro nell’ambito della sorveglianza sanitaria attivata dall’azienda.

Hai bisogno di una corretta valutazione del rischio ergonomico per la tua attività? Contattaci e richiedi oggi stesso una consulenza ai nostri esperti.


 


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Scritto da: Valentina Vasselai


RSPP, consulente e formatrice in ambito sicurezza sul lavoro e ambiente, appassionata di danza, gite in montagna e uscite in bicicletta.





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