pulsante lavora con noi studio essepi

Consulenza e formazione. Dal 1995 un punto di riferimento per aziende e professionisti.

Magazine

Rischio amianto sul lavoro e malattie asbesto-correlate: la situazione

Rischio amianto sul lavoro e malattie asbesto-correlate: la situazione

Il rischio di esposizione ad amianto sul luogo di lavoro è ancora una problematica attuale, nonostante dal '92 sia in vigore - in Italia - il divieto di importazione, utilizzo e commercializzazione di questo materiale.

Le malattie asbesto-correlate, ovvero quelle dovute appunto all'inalazione di fibre di amianto, possono comportare conseguenze gravi e addirittura letali, che possono presentarsi anche a distanza di molti anni dall'esposizione.

Un recente documento Inail ha fornito alcuni dati sull'andamento delle malattie da amianto in Italia negli ultimi anni (2016-2020). Vediamo, dunque, qual è la situazione nel nostro Paese e come prevenire le situazioni di rischio.

Malattie da amianto sul lavoro: alcuni dati

Nella pubblicazione "Le malattie asbesto-correlate" dell'Inail, vengono forniti alcuni dati interessanti relativi all'ultimo quinquennio disponibile, ovvero il 2016-2020.

In tale periodo di tempo, ad esempio, sono stati circa 1.500 ogni anno i lavoratori ai quali è stata riconosciuta una malattia da amianto. Considerando il triennio più consolidato, 2016-2018 (in quanto il riconoscimento di queste malattie necessita di tempi tecnici per la gestione e la definizione delle pratiche), il numero sale a 1.700 ogni anno. Di cui mediamente 715 con esito mortale. Un dato ancora molto alto, che invita a riflettere sulle misure di prevenzione e protezione.

Anche perché, come ricordato nel documento Inail, per un singolo lavoratore può essere aperta anche più di una pratica, nel caso di più patologie specifiche. Dunque, il numero di casi riconosciuti può essere superiore rispetto a quello dei lavoratori effettivi.

Inoltre, se da un lato risultano percentualmente meno colpite le lavoratrici rispetto ai lavoratori (meno del 5%), dall'altro la gravità dei postumi è più severa per queste ultime. Per esempio, nel 2016, il 54% delle malattie asbesto correlate riconosciute per il genere femminile ha avuto un esito mortale.

A livello geografico, invece, la distribuzione delle malattie da amianto è suddivisa come segue (in base ai casi del 2020):

  • Mezzogiorno 31%;
  • Nord-Est 29%;
  • Nord-Ovest 26%;
  • Centro 14%.

Malattie asbesto correlate e valori limite di esposizione ad amianto

In generale, le malattie correlate all'amianto possono avere un processo di sviluppo anche molto ampio, e presentarsi dai 25 anni dopo l'esposizione fino ad arrivare anche a 40-50 anni.

Una volta inalate, infatti, le fibre di amianto entrano in profondità nei polmoni e, essendo resistenti alla degradazione, non vengono eliminate. Come spiegato anche sul sito dell'AIRC, la presenza delle fibre crea uno stato di infiammazione persistente, con la produzione di molecole che danneggiano il DNA delle cellule, favorendo la trasformazione tumorale.

Dunque, tra le conseguenze più gravi possono verificarsi:

  • tumore del polmone, in caso appunto di danneggiamento delle cellule del polmone;
  • mesotelioma pleurico, in caso di danneggiamento della pleura (membrana che avvolge il polmone).

In seguito alla valutazione dei rischi, quindi, nelle attività che possono esporre il lavoratore ad amianto, è fondamentale (e obbligatorio) adottare le adeguate misure di prevenzione e protezione. Per garantire ai lavoratori di non superare i livelli di esposizione stabiliti per legge e tutelare la loro salute.

In particolare, il D.Lgs. 81/08 (art. 254) stabilisce i seguenti valori limite di esposizione ad amianto: 0,1 fibre per centimetro cubo di aria, come media ponderata in un periodo di riferimento di 8 ore.

In via generale, per avere la certezza che l’esposizione all’amianto non creerà danni, si deve tendere all’assenza di fibre di amianto negli ambienti di vita e di lavoro (valore zero). In particolare, il mesotelioma può insorgere anche a seguito di esposizioni relativamente basse.

Le misure previste possono essere diverse e riguardare tanto i lavoratori (utilizzo di adeguati DPI delle vie respiratorie) quanto i processi lavorativi o le attività di pulizia e manutenzione dei locali.

Per approfondire, qui trovi l'articolo dedicato: Valutazione del rischio amianto e obblighi del datore di lavoro.

Rischio amianto sul lavoro: rimozione o bonifica?

Come abbiamo visto, l'amianto può essere molto pericoloso per l'uomo e provocare malattie anche gravi nel lungo periodo.

Tuttavia, il rischio dipende dalle condizioni della struttura in amianto e dal conseguente rilascio o meno di fibre nell'aria. Per questo motivo, se da un lato non possono essere realizzate nuove strutture in amianto ormai da diversi anni, dall'altro la legge non prevede a prescindere l'obbligo di rimozione di quelle già esistenti, fatte di tale minerale.

Piuttosto, va segnalata all'ASL di competenza la presenza di una struttura in amianto, in modo da tenerne monitorato lo stato di conservazione e intervenire con un’adeguata manutenzione. Queste procedure, svolte da tecnici specializzati, prevedono innanzitutto un'ispezione visiva, volta a individuare:

  • consistenza del materiale;
  • fessurazioni, crepe, sfaldamenti;
  • presenza di stalattiti ai punti di gocciolamento;
  • grado di friabilità o sgretolamento.

Ad essa vengono aggiunte anche valutazioni del contesto e strumentali, con il materiale che viene campionato e analizzato.

Su questo argomento potrebbe interessarti il seguente approfondimento: Valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento-amianto.

Quindi, se la tua azienda ha strutture o coperture in amianto, tutelare la sicurezza dei tuoi lavoratori è fondamentale. Vuoi saperne di più? Contattaci senza impegno per richiedere il nostro supporto ed effettuare una valutazione dei rischi specifica.


banner ebook studio essepi 


michele-vasselai-studio-essepi  

Scritto da: Giovanni Cremonese


Consulente e formatore specializzato in igiene ambientale e sicurezza sul lavoro, appassionato di trekking e cucina esotica.


Chiamaci

045 8621499