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Reti di sicurezza anticaduta: cosa sono, come sceglierle e utilizzarle

Reti di sicurezza anticaduta: cosa sono, come sceglierle e utilizzarle

Le reti di sicurezza sono dispositivi di protezione collettiva contro le cadute dall'alto del personale addetto ai lavori, impiegate anche per contenere oggetti e detriti.

Sebbene il D.Lgs. 81/08 non preveda un articolo specifico a riguardo, possono comunque essere presi come riferimento gli articoli 111 (Obblighi del datore di lavoro nell’uso di attrezzature per lavori in quota) e 122 (Ponteggi ed opere provvisionali).

Utilizzate, ad esempio, per lavori su coperture o di costruzione e manutenzione di edifici, ponti, viadotti e infrastrutture, l'Inail ha pubblicato un'apposita guida con delle raccomandazioni su scelta, uso e manutenzione delle reti di sicurezza (in modo da fornire anche una metodologia per la valutazione del rischio). Vediamo, di seguito, alcuni punti da tenere in considerazione.

Reti di sicurezza anticaduta: le tipologie

Le reti di sicurezza, secondo la UNI EN 1263-1, possono essere distinte per classe o per sistema.

La prima suddivisione si basa sulla dimensione della maglia della rete e sull'energia che può agire su di essa, e individua 4 classi:

  • A1: lM = 60 mm; E = 2,3 kJ;
  • A2: lM = 100 mm; E = 2,3 kJ;
  • B1: lM = 60 mm; E = 4,4 kJ;
  • B2: lM = 100 mm; E = 4,4 kJ.

I valori E (kJ) riportati non includono il fattore generale di sicurezza e il coefficiente per il deterioramento da invecchiamento.

Il sistema, invece, si riferisce alla tipologia del supporto della rete e alle diverse modalità di impiego. Le reti di sicurezza vengono divise in 4 sistemi, 2 per l'impiego orizzontale (sistema S e T) e 2 per quello verticale (sistema U e V):

  • Sistema S: rete di sicurezza con fune sul bordo, volta a incorniciare e rinforzare la zona perimetrale e alla quale vengono collegati i cavi di sollevamento e le funi tiranti. Viene impiegata in posizione orizzontale, per proteggere una zona ampia dell'area di lavoro (generalmente interna alla struttura). Deve avere superficie minima di 35 mq e lato corto non inferiore a 5 metri;
  • Sistema T: rete di sicurezza fissata su staffe, si sviluppa su una superficie minore rispetto al sistema S. È composto da una mensola agganciata alla struttura di supporto, per fornire una protezione orizzontale o leggermente inclinata verso la zona di lavoro. Viene impiegato come sistema secondario, in aggiunta a uno principale (es. parapetto provvisorio) ed è costituito da più moduli sovrapposti alle estremità, uno dopo l'altro (la sovrapposizione minima deve essere di 75 cm);
  • Sistema U: rete fissata a un’intelaiatura di sostegno, per utilizzo verticale. Lo scopo non è, dunque, quello di "raccogliere" il lavoratore caduto, ma di impedirne la caduta, fornendo una protezione fino a circa un metro di altezza dal piano di calpestio;
  • Sistema V: rete di sicurezza con fune sul bordo fissata a un sostegno a forca. A installazione verticale, protegge da cadute laterali o verticali che si verificano da un'altezza di massimo 6 metri. Vengono utilizzate soprattutto come protezione durante i lavori svolti sui bordi.

Scelta delle reti di sicurezza: i fattori da considerare

Nella scelta della tipologia di rete di sicurezza da utilizzare, oltre al tipo di caduta (orizzontale o verticale), sono diversi i fattori da tenere in considerazione. Innanzitutto:

  • tipologia di utilizzo;
  • metodi di accesso;
  • caratteristiche del sito di installazione.

In merito all'ultimo punto, infatti, bisognerà valutare l'altezza di caduta, la larghezza di raccolta e lo spazio libero sotto la rete. Inoltre, la struttura di supporto deve essere resistente non solo all'eventuale forza esercitata dal lavoratore durante la caduta ma anche, nel caso delle reti verticali, all'azione del vento.

Altri fattori che possono incidere nella scelta sono dettati dal tipo di attività da eseguire (es. costruzione, demolizione o manutenzione) oltre che dalla possibilità o meno di utilizzare le strutture di ancoraggio.

Utilizzo in sicurezza delle reti di protezione anticaduta

L'installazione delle reti di sicurezza dev’essere effettuata da un tecnico abilitato che abbia ricevuto adeguata formazione e addestramento (a carico del datore di lavoro) sia sul montaggio che sullo smontaggio di tali strutture.

Prima dell'utilizzo, il lavoratore deve:

  • assicurarsi che sia stato scelto il mezzo più sicuro per l'accesso in quota;
  • verificare, tramite controllo visivo, lo stato di conservazione e la presenza di danneggiamenti;
  • accertarsi che la rete non sia rimasta inutilizzata per parecchio tempo o esposta a condizioni atmosferiche estreme;
  • assicurarsi che ogni componente sia stato fissato/serrato prima di accedere in quota;
  • verificare che posizionamento e installazione siano corretti;
  • effettuare un controllo visivo per verificare lo stato degli ancoraggi.

In caso dovessero riscontrarsi delle mancanze (ad esempio, marcatura/etichettatura del fabbricante assente, mancata ispezione o manutenzione) oppure danni, manomissioni, inadeguatezza a sopportare i carichi (ecc.), la rete di sicurezza non dovrà essere utilizzata.

Tra gli elementi chiave cui prestare attenzione in fase di installazione, inoltre, vi sono:

  • altezza di caduta e larghezza di raccolta del sito lavorativo;
  • posizionamento della rete il più possibile vicino ai punti di lavoro;
  • rispetto dello spazio libero sotto la rete;
  • modalità degli ancoraggi e loro tipologia;
  • caduta di materiali incandescenti e lavori che prevedono uso di fiamma;
  • posizionamento volto a non ostacolare il movimento di lavoratori e macchine;
  • presenza di vuoti non coperti da rete di sicurezza, per i quali ci sia rischio di caduta.

Valutazione del rischio: caduta dall’alto e non solo

La guida tecnica fornita dall'Inail, come detto, vuole dare anche delle indicazioni utili per la redazione del documento di valutazione dei rischi e l'individuazione delle adeguate misure di prevenzione e protezione.

In generale, il documento classifica 4 tipologie di rischi:

  • prevalenti (caduta dall'alto per lavori in quota o per montaggio/smontaggio reti di sicurezza; rischio di urto contro le reti, derivante da caduta);
  • concorrenti (rischio di natura atmosferica oppure innescante la caduta per fattori quali: scarsa visibilità, abbagliamento, vertigini, colpo di calore, inadeguata capacità portante della superficie, ecc.);
  • susseguenti la caduta, quando non è possibile eliminare del tutto tale rischio. Ad esempio: intralcio o inciampo su DPI, effetto pendolo, sospensione inerte del corpo, ecc.;
  • derivanti dall'attività lavorativa: tutte le altre forme di rischio che dipendono dalla tipologia di attività svolta.

Per approfondire questi ed altri aspetti, e leggere nel dettaglio le indicazioni dell'Inail, qui puoi consultare il documento completo.

Il montaggio e smontaggio delle reti di installazione richiede corsi di formazione specifici per gli addetti a tale compito (DPI contro la caduta dall'alto, lavori su fune, lavori in quota...). Se dunque vuoi tutelare i tuoi lavoratori e la tua impresa edile, contattaci oggi stesso per richiedere la consulenza di un nostro esperto e programmare un percorso formativo adeguato.


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Scritto da: Renzo Vasselai


Socio fondatore di Studio Essepi, RSPP e consulente esperto in ambito sicurezza e sistemi di gestione, appassionato motociclista.





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