Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione è una figura obbligatoria per tutte le aziende con almeno un dipendente, secondo quanto stabilito dal D.Lgs. 81/08.
Si tratta, in sostanza, di colui che viene incaricato a predisporre misure e procedure per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Il RSPP viene nominato dal datore di lavoro, ma quest'ultimo può in alcuni casi ricoprire tale ruolo in prima persona.
Quando è possibile avere un RSPP datore di lavoro in azienda? Quali sono i compiti previsti e il percorso formativo necessario? È quello che stiamo per vedere in questo articolo.
RSPP datore di lavoro: quando è possibile e quali sono i suoi compiti
Come anticipato, non sempre l'RSPP può essere un ruolo ricoperto direttamente dal datore di lavoro. Tuttavia, come specificato all'allegato II del Testo Unico sulla salute e sicurezza, ci sono alcuni casi in cui ciò è possibile.
In particolare, lo svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e protezione dai rischi, è consentito per:
- aziende artigiane e industriali, fino a 30 lavoratori;
- aziende agricole e zootecniche, fino a 30 lavoratori;
- aziende della pesca, fino a 20 lavoratori;
- altre aziende, fino a 200 lavoratori.
Per quanto riguarda la prima casistica, va ricordato che sono escluse "le aziende industriali di cui all'art. 1 del d.P.R. n. 17 maggio 1988, n. 175, e successive modifiche, soggette all'obbligo di dichiarazione o notifica ai sensi degli articoli 4 e 6 del decreto stesso, le centrali termoelettriche, gli impianti ed i laboratori nucleari, le aziende estrattive e altre attività minerarie, le aziende per la fabbricazione ed il deposito separato di esplosivi, polveri e munizioni, le strutture di ricovero e cura sia pubbliche sia private".
L'articolo 33 del Decreto indica invece i compiti del servizio di prevenzione e protezione. L'RSPP datore di lavoro ha quindi l’obbligo di:
- individuare i fattori di rischio, valutare i rischi e individuare le misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro;
- elaborare le misure preventive e protettive e i sistemi di controllo di tali misure;
- elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;
- proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;
- partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, e alla riunione periodica (di cui all'articolo 35);
- fornire ai lavoratori le informazioni (di cui all'articolo 36).
Formazione RSPP datore di lavoro: corsi e aggiornamenti
Per poter ricoprire il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, il datore di lavoro è tenuto a seguire un preciso percorso formativo, secondo quanto previsto dell'Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011.
Il monte ore dei corsi e degli aggiornamenti (questi ultimi necessari ogni 5 anni) dipende dal grado di rischio dell'azienda. Nello specifico:
- rischio basso: 16 ore di formazione, 6 ore di aggiornamenti;
- rischio medio: 32 ore di formazione, 10 ore di aggiornamenti;
- rischio alto: 48 ore di formazione, 14 ore di aggiornamenti.
Il ciclo formativo prevede 4 moduli (Normativo, Gestionale, Tecnico, Relazionale): i primi due possono essere svolti anche in modalità e-learning (asincrona), mentre quello Tecnico e quello Relazionale richiedono la formazione in presenza o in videoconferenza.
Gli aggiornamenti RSPP datore di lavoro possono invece essere frequentati per intero anche in modalità e-learning.
RSPP esterno o interno: le strade possibili
La figura di RSPP, come abbiamo visto, può essere ricoperta dal datore di lavoro stesso, ma non è l'unica strada possibile.
Infatti, il datore di lavoro può nominare una persona interna per il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (da non confondere con quello di delegato per la sicurezza, di cui parliamo in questo articolo). Oppure può decidere di affidarsi a un professionista esterno.
Anche qui ci sono, tuttavia, delle norme di legge che vanno tenute in considerazione. Ad esempio, l'articolo 31, comma 4, del D.Lgs. 81/08 dice che "Il ricorso a persone o servizi esterni è obbligatorio in assenza di dipendenti che, all'interno dell'azienda ovvero dell'unità produttiva, siano in possesso dei requisiti di cui all'articolo 32" (ovvero l'articolo in cui vengono specificate le capacità e i requisiti professionali degli addetti e dei responsabili dei servizi di prevenzione e protezione interni ed esterni).
Al comma 6 dello stesso articolo, invece, vengono indicati i casi in cui è obbligatorio per le aziende avere un RSPP interno:
- aziende industriali di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334, e successive modificazioni, soggette all'obbligo di notifica o rapporto, ai sensi degli articoli 6 e 8 del medesimo decreto;
- centrali termoelettriche;
- impianti e installazioni di cui agli articoli 7, 28 e 33 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, e successive modificazioni;
- aziende per la fabbricazione e il deposito separato di esplosivi, polveri e munizioni;
- aziende industriali con oltre 200 lavoratori;
- industrie estrattive con oltre 50 lavoratori;
- strutture di ricovero e cura pubbliche e private, con oltre 50 lavoratori.
Escluse le casistiche sopra citate, spesso nominare un RSPP esterno può essere la scelta ideale per avere un supporto qualificato in tema di salute e sicurezza sul lavoro. Sia sotto l'aspetto tecnico che organizzativo.
Se sei un datore di lavoro, e vuoi capire se iniziare a frequentare i corsi per RSPP oppure esternalizzare questa figura, contattaci senza impegno per avere tutte le informazioni che ti servono.
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Scritto da: Renzo Vasselai Socio fondatore di Studio Essepi, RSPP e consulente esperto in ambito sicurezza e sistemi di gestione, appassionato motociclista. |