L'inquinamento acustico può influire non solo direttamente sulla salute dei lavoratori - dal punto di vista del rischio uditivo - ma può avere anche conseguenze sulla vivibilità di un ambiente, in termini di comfort, concentrazione e produttività.
Se è vero che le disposizioni presenti nel D.Lgs. 81/08 includono anche la valutazione del rischio rumore, d'altro canto l'evoluzione che ha avuto il luogo di lavoro negli ultimi anni necessita di un approccio in grado di andare oltre il mero rispetto dei limiti acustici. Un approccio che deve partire dalla progettazione acustica degli ambienti lavorativi come fase da considerare integrante alla progettazione degli elementi di funzionalità e sicurezza.
Un nuovo manuale pubblicato dall'Inail si concentra proprio sulla "Corretta progettazione acustica di ambienti di lavoro industriali e non". Vediamo, in questo articolo, alcuni punti importanti da tenere a mente.
Progettazione acustica degli ambienti di lavoro: le norme tecniche di riferimento
Come anticipato, gli adempimenti legislativi legati alla valutazione del rischio rumore sono ormai consolidati.
Ciò che è ancora di difficile applicazione, tuttavia, è considerare questa valutazione non tanto come documento che racchiude dei vincoli da rispettare, ma come strumento per progettare luoghi di lavoro sicuri e confortevoli da subito.
Spesso, infatti, accade che venga meno quello che è il vero spirito del D.Lgs. 81/08: anziché adottare le adeguate misure di prevenzione collettiva, si tende a intervenire con azioni correttive per far fronte alle problematiche nel momento in cui si presentano. Ad esempio, con l'uso di DPI per ridurre l'esposizione al rumore: una soluzione facile e di veloce applicazione, che però non segue un approccio progettuale.
Il Testo Unico, tra l'altro, non è il solo strumento a disposizione di progettisti e datori di lavoro. Sono numerose le norme tecniche che permettono di orientarsi nell'analisi acustica del luogo di lavoro, per adottare una strategia efficace di miglioramento acustico. Tra le principali vi sono:
- UNI 11347:2015, "Programmi aziendali di riduzione dell’esposizione a rumore nei luoghi di lavoro" (P.A.R.E.);
- UNI 14257:2004 e UNI EN ISO 3382, norme sullo studio acustico degli ambienti in termini di comfort interno;
- UNI EN ISO 11690:2021, sulla progettazione acustica degli ambienti di lavoro in ambito industriale;
- UNI EN 12354, norme relative alla valutazione delle prestazioni acustiche di elementi divisori tra distinti locali;
- UNI EN ISO 3744:2010, UNI EN ISO 3746:2009 e UNI EN ISO 3747:2009, definiscono le procedure di misura e calcolo per la determinazione del livello di potenza sonora e della direttività della sorgente acustica;
- UNI 9432:2011 e UNI EN ISO 9612:2011, relative alle procedure per determinare l'esposizione al rumore negli ambienti di lavoro.
Nella manualistica di settore, inoltre, di particolare importanza sono anche le Linee Guida Inail "Metodologia e interventi tecnici per la riduzione del rumore negli ambienti di lavoro - Edizione 2013" e le "Linee Guida per una corretta progettazione acustica di ambienti scolastici" (a cura dell’Associazione Italiana di Acustica).
La progettazione acustica degli ambienti di lavoro come parte di un processo
Purtroppo, il processo progettuale viene spesso visto come un insieme di materie slegate tra loro. Questo significa che il singolo professionista, esperto nel proprio settore specifico, contribuisce allo sviluppo del progetto con il solo obiettivo di rispettare i requisiti del suo campo, tralasciando però le interferenze tra i diversi aspetti della progettazione.
Un approccio che rischia di diventare controproducente, se non addirittura dannoso. Ecco perché, prima di progettare ex-novo o di ristrutturare un luogo adibito allo svolgimento di attività, è fondamentale avere chiari gli obiettivi da perseguire e i requisiti minimi che l'ambiente deve garantire, avendo fissato anche i vincoli e le problematiche che riguardano quel contesto.
Senza un approccio di questo tipo, il rischio è quello di veder emergere degli ostacoli in corso d'opera, la cui soluzione può rivelarsi difficile o comunque comportare variazioni di tempi e costi.
Nell'ambito della progettazione acustica, quindi, analizzando il comfort acustico di un ambiente di lavoro, può risultare necessario considerare anche aspetti legati al comfort illumino-tecnico e antincendio, che sono strettamente interconnessi. Gestire questi sistemi in modo integrato, e non come un elenco separato, può fare un'enorme differenza.
Un'interferenza ricorrente, ad esempio, può essere quella relativa all'applicazione di sistemi fono-assorbenti (e/o fonoisolanti) in ambienti industriali, dove bisognerà evitare di scegliere materiali che vadano contro i requisiti dell'antincendio.
Indicazioni pratiche per la progettazione acustica degli ambienti
Il manuale operativo pubblicato dall'Inail, oltre a mettere in evidenza gli aspetti visti finora, contiene indicazioni metodologiche e pratiche per l'analisi e la progettazione acustica degli ambienti di lavoro, sia per edifici di nuova realizzazione che per quelli già esistenti.
L'obiettivo, infatti, è quello di rivolgersi a consulenti acustici, progettisti, impiantisti e comunque ai diversi soggetti coinvolti nei vari processi produttivi e che rivestono ruoli di responsabilità riguardanti il rischio rumore, la sua valutazione e bonifica.
Con spazi sempre più flessibili, il cui layout produttivo/distributivo viene spesso modificato in tempi rapidi, a seconda delle necessità, l'analisi acustica diventa ancora più complessa. Negli open-space questo aspetto è anche maggiormente determinante, avendo aree operative diverse e quindi potenzialmente con una propagazione sonora che, ad esempio, può diffondersi da zone rumorose a quelle più silenziose.
In generale, le categorie di ambienti lavorativi trattate nel documento sono 8, ovvero:
- ambienti industriali;
- ambienti scolastici;
- ambienti ad uso sanitario ed ospedaliero;
- ambienti ad uso ufficio;
- mense e ristoranti;
- attività commerciali;
- ambienti per l’intrattenimento;
- contesti lavorativi estremi soggetti ad elevati pressioni sonore.
Tali ambienti di lavoro sono stati analizzati non solo per contenere il rumore sotto le soglie previste dal D.Lgs. 81/08, ma anche in un'ottica di miglioramento del comfort acustico, per incrementare di conseguenza anche la qualità abitativa del luogo di lavoro.
Per approfondire, qui puoi consultare il Manuale operativo Inail sulla corretta progettazione acustica degli ambienti di lavoro.
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Scritto da: Cristiano Rugolotto Consulente tecnico specializzato in acustica ambientale, sicurezza sul lavoro e ambiente, amante della fotografia. |