I Piani Mirati di Prevenzione (PMP) rappresentano un importante strumento volto a organizzare in modo sinergico le attività di assistenza e supportare le imprese nella prevenzione dei rischi sul lavoro.
Elemento di novità dell'attuale Piano Nazionale di Prevenzione 2020-2025, un PMP ha l'obiettivo di garantire trasparenza e uniformità dell'azione pubblica e una maggiore consapevolezza nei datori di lavoro sui rischi e sulle conseguenze legate al mancato rispetto delle norme di sicurezza.
Il piano mirato si configura, quindi, come un modello territoriale partecipativo nella prevenzione dei rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro, da attivare in tutte le Regioni (in Veneto, ad esempio, lo SPISAL dell’ULSS 9 SCALIGERA sta attivando il PMP per i settori metalmeccanico, della logistica e del legno).
Vediamo maggiori dettagli, in questo articolo.
Cos’è un Piano Mirato di Prevenzione (PMP) e quali sono gli obiettivi
Come anticipato, i Piani Mirati di Prevenzione si caratterizzano per la sinergia tra le attività di assistenza e di vigilanza alle imprese, nell'ottica di garantire:
- trasparenza e uniformità dell'azione pubblica;
- maggiore consapevolezza da parte dei datori di lavoro in tema di salute e sicurezza.
Altro aspetto da non dimenticare riguarda il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, per rafforzare e condividere la cultura della sicurezza. Non solo datori di lavoro, quindi, ma anche lavoratori, rappresentanti ed enti.
L’evoluzione in ambito legislativo, iniziata con le Direttive europee degli anni ’90 e il D.Lgs. 626/1994 e proseguita con il D.Lgs. 81/2008, ha posto l'attenzione sulla necessità di sviluppare nuovi modelli organizzativi. Sia nel pubblico (Asl e istituti pubblici con funzione di ricerca) che nel privato (sistemi di prevenzione e modelli gestionali aziendali), oltre che nelle attività delle parti sociali.
Già nel PNP 2014-2018 si parlava di perfezionare i sistemi di conoscenza dei rischi e dei danni da lavoro, implementando i sistemi di sorveglianza già attivi (ad esempio Infor.Mo) e migliorando l'efficacia delle attività di controllo e della compliance da parte dei destinatari delle norme.
Ora, con il PNP 2020-2025, le azioni e le fasi del Piano Mirato di Prevenzione (che vedremo nel paragrafo successivo) hanno come obiettivi:
- perfezionare la conoscenza dei rischi e dei danni da lavoro, implementare i sistemi di sorveglianza già attivi e rafforzare azioni e sistemi di monitoraggio dei rischi e delle patologie da lavoro;
- affiancare le attività di prevenzione dei Comitati regionali di coordinamento, tramite azioni integrate tra pubbliche amministrazioni e il sostegno ai programmi di formazione al ruolo di RLS e RLST nell’ambito della bilateralità, specie nel settore artigiano;
- facilitare l’accesso delle imprese alle attività di informazione e assistenza;
- facilitare la sinergia tra i compiti di assistenza e vigilanza delle Asl con modelli di verifica dei programmi di prevenzione aziendali di tipo proattivo;
- garantire equità e uniformità dell’azione pubblica.
Azioni e fasi di un Piano Mirato di Prevenzione
Il modello di un Piano Mirato di Prevenzione si basa, come detto, su azioni e fasi. Nel dettaglio, le 3 azioni di un PMP sono:
- assistenza;
- monitoraggio e vigilanza;
- verifica di efficacia.
Ciascuna di queste tre azioni include, a sua volta, delle fasi specifiche. Vediamo quali sono:
- assistenza: prevede principalmente tre fasi, a partire dall'analisi iniziale e dalla progettazione dell'intervento in loco, condivisa con enti e strutture territoriali di rappresentanza. Si prosegue con l'individuazione del target di aziende da coinvolgere con il PMP e l'informazione alle stesse (su obiettivi, modalità, iniziative, ecc). Infine, si passa all'informazione integrata sugli strumenti per la valutazione e gestione dei rischi, sulla scheda di autovalutazione, sulla metodologia di analisi dei near miss, sugli aspetti di interesse territoriale (buone pratiche, linee guida, ecc) e sulla promozione dei sistemi di incentivazione economica e di reinserimento lavorativo;
- monitoraggio e vigilanza: prevede innanzitutto l'autovalutazione aziendale (con scheda dedicata), perché le imprese possano verificare la propria conformità legislativa ed essere stimolate a riflettere sul proprio assetto organizzativo (in particolare su valutazione dei rischi, misure di prevenzione e protezione, formazione). Successivamente si passa alla fase di vigilanza a campione delle aziende coinvolte nel PMP e rilevazione delle soluzioni da loro adottate;
- verifica di efficacia: viene svolto il monitoraggio delle singole attività previste dal PMP, per poi passare alla fase di analisi della percezione dei rischi da parte dei lavoratori (tramite questionario anonimo). Si prosegue quindi con la raccolta e costituzione di un repertorio delle soluzioni attuate nelle aziende per il trasferimento e la condivisione delle misure migliorative. E, infine, alla diffusione e restituzione dei risultati, delle soluzioni e delle misure migliorative, tramite attività di reportistica, seminari e convegni.
Piani Mirati di Prevenzione nella Regione Veneto
La Regione Veneto ha recepito il PNP e predisposto il nuovo Piano Regionale di Prevenzione (PRP) 2020-2025, “condividendo la programmazione con Enti e Parti Sociali in sede di Comitato Regionale di Coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza su salute e sicurezza sul lavoro”.
Per l'applicazione dei Piani Mirati, i primi settori strategici individuati sono quelli del legno, della logistica e quello metalmeccanico. Per ciascuno di essi è stato estrapolato un elenco di aziende, selezionate sulla base di criteri oggettivi quali ad esempio:
- flussi Inail;
- infortuni positivi;
- gravità infortuni;
- numero dipendenti;
- ecc.
Ad un campione di aziende verrà inviato il questionario (check-list sui rischi specifici) da compilare e rimandare allo SPISAL per una valutazione. Lo stesso SPISAL selezionerà poi le imprese ove effettuare sopralluoghi di verifica sui rischi significativi e offrire momenti di informazione/formazione alle figure della prevenzione. Verranno infine restituiti, alle aziende e alle Parti Sociali, i risultati finali ottenuti dall'analisi sui settori.
Per maggiori dettagli sui PMP implementati, nei settori sopra citati, rimandiamo al sito dello SPISAL dell’ULSS 9 SCALIGERA.
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Scritto da: Mario Gelao Consulente specializzato in prevenzione e sicurezza su lavoro, amante di lettura, cinema e disegno. |