Si parla spesso di aria inquinata con riferimento a quella che respiriamo all'esterno. Ma, in realtà, anche l'inquinamento indoor è un tema sul quale andrebbe posta particolare attenzione.
Gli inquinanti presenti negli spazi chiusi possono essere di diverso tipo, sia in contesti domestici che lavorativi, e comportare effetti negativi sulla salute delle persone (per l'OMS, inquinamento indoor e outdoor sono responsabili insieme di circa 7 milioni di morti premature all'anno, di cui 400 mila in Europa).
Considerando che trascorriamo gran parte delle nostre giornate in luoghi al chiuso, è ancor più evidente come si tratti di un argomento da non trascurare. Vediamo, in questo articolo, cosa si intende per inquinamento indoor e qualità dell’aria, quali sono le possibili conseguenze e i riferimenti normativi, oltre al ruolo del monitoraggio ambientale.
Cos’è l’inquinamento indoor e tipologie di inquinanti
L’inquinamento indoor (o indoor pollution) viene definito dal Ministero della Salute come "la modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria atmosferica interna, dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell'aria stessa e tali da costituire un pericolo ovvero un pregiudizio diretto o indiretto per la salute dell'uomo".
Dai materiali costruttivi e/o degli elementi d'arredo, passando al tipo di attività svolte e a macchinari, strumenti e prodotti utilizzati, sono diversi i fattori che possono incidere sulla qualità dell'aria negli spazi interni.
In generale, le tipologie di inquinanti che si possono ritrovare in contesti indoor possono essere:
- inquinanti chimici - alcuni esempi possono essere: fumo di tabacco ambientale (ETS), monossido di carbonio (CO), biossido di azoto (NO2), biossido di zolfo (SO2), ozono (O3), benzene (C6H6), amianto, pesticidi, particolato aerodisperso (PM10, PM2.5), composti organici volatili (COV), formaldeide (CH2O), idrocarburi aromatici policiclici (IPA);
- inquinanti biologici - alcuni esempi sono: funghi, batteri, virus, muffe, parassiti, acari, derivati epidermici di animali domestici, ecc.
- inquinanti fisici - alcuni esempi sono: radon (gas nobile o inerte, che può provenire per esempio dai materiali costruttivi), campi elettromagnetici, rumore.
Come detto, una pessima qualità dell'aria indoor può comportare conseguenze negative sulla salute delle persone, con sintomi più leggeri (quali stanchezza cronica, mal di testa, astenia) per arrivare fino ad effetti più gravi e a lungo termine (es. infezioni respiratorie, asma, allergie, malattie cardiovascolari ecc).
Qualità dell’aria e valutazione inquinamento indoor: norme e linee guida
La qualità dell'aria indoor (Indoor Air Quality - IAQ) riguarda appunto l'aria interna che si respira in ambienti quali ad esempio uffici, attività ricreative e sociali (negozi, bar, cinema...), strutture comunitarie (scuole, ospedali, ecc), mezzi di trasporto pubblici e anche semplicemente le abitazioni.
Non sono inclusi nella definizione di ambienti confinati (o indoor) quelli di tipo industriale, poiché la qualità dell'aria interna è strettamente legata al tipo di attività produttiva svolta, ed è quindi sottoposta a leggi specifiche.
L'assenza di adeguata ventilazione, ad esempio, può essere un fattore importante nel facilitare l'accumulo di sostanze inquinanti, umidità e/o anidride carbonica presenti in un ambiente, alterando di conseguenza la qualità dell'aria.
Ad oggi, sul tema, non esiste una legislazione nazionale specifica sull'inquinamento indoor, sebbene siano state pubblicate nel corso degli anni diverse linee guida. Un riferimento importante, ad esempio, è costituito dalle Linee guida globali OMS sulla qualità dell'aria, aggiornate anche nel 2022, che stabiliscono i livelli di riferimento per i principali inquinanti atmosferici dannosi per la salute.
Non va dimenticato, tuttavia, che il D.Lgs. 81/08 prevede (all'art.15) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Incluso, quindi, l'inquinamento indoor, se presente.
Il datore di lavoro, di conseguenza, è tenuto ad effettuare una valutazione dei rischi che includa tutto ciò che può rappresentare un rischio per i lavoratori. E, sulla base di quella, adottare le adeguate misure di prevenzione e protezione.
Inquinamento indoor e monitoraggio ambientale
Come valutare la qualità dell’aria indoor in un luogo di lavoro? L'inquinamento indoor, come detto in precedenza, è dovuto alla presenza di agenti chimici, fisici e biologici nell'ambiente di riferimento.
Il monitoraggio ambientale permette di effettuare misurazioni e controlli della qualità dell'aria interna, per identificare gli agenti pericolosi per la salute umana. Le misure vengono paragonate con i valori limite di esposizione stabiliti da organismi specializzati (e spesso aggiornati sulla base delle ricerche scientifiche svolte nel tempo) e possono essere:
- valori limite per esposizione cronica: relativi a un'esposizione giornaliera che sia senza effetti negativi, per l'intera vita lavorativa;
- valori limite per esposizione acuta: ovvero valori di punta o di media (ma su tempi brevi) al di sotto dei quali stare per non avere conseguenze negative immediate.
Ad esempio, per quanto riguarda gli agenti chimici, l'allegato XXXVIII del Testo Unico sulla salute e sicurezza fornisce l'elenco delle sostanze e i relativi valori limite di esposizione a 8 ore e "a breve termine" (in quest'ultimo caso, salvo indicazioni diverse, il periodo di esposizione di riferimento è di 15 minuti).
Per organizzare un piano di monitoraggio efficace andrà dapprima redatto il documento di valutazione dei rischi, in base al quale capire poi quali siano le situazioni più critiche da monitorare.
Se devi redigere o aggiornare il DVR della tua azienda, oppure organizzare un monitoraggio ambientale per verificare la qualità dell'aria dei tuoi spazi, contattaci senza impegno per richiedere la consulenza di un nostro esperto.
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Scritto da: Giovanni Cremonese Consulente e formatore specializzato in igiene ambientale e sicurezza sul lavoro, appassionato di trekking e cucina esotica. |