L'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) è richiesta ad alcune tipologie di aziende per autorizzare, a determinate condizioni, l'esercizio di un impianto o di parte di esso.
In questo modo, le imprese soggette possono uniformarsi ai principi di IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control): dettati dall'Unione Europea, e introdotti per la prima volta nel 1996, riguardano il controllo e la prevenzione integrata dell'inquinamento.
Come specificato nella definizione di AIA (art. 5, comma 1, lettera o-bis del D.Lgs. 152/2006, poi modificato dal D.Lgs. 46/2014), un'Autorizzazione Integrata Ambientale "può valere per una o più installazioni o parti di esse che siano localizzate sullo stesso sito e gestite dal medesimo gestore. Nel caso in cui diverse parti di una installazione siano gestite da gestori differenti, le relative autorizzazioni integrate ambientali sono opportunamente coordinate a livello istruttorio".
In questo articolo vedremo:
- normativa di riferimento;
- attività soggette ad AIA;
- Migliori Tecniche Disponibili (MTD).
Autorizzazione Integrata Ambientale: normativa
Dal punto di vista normativo, il recepimento della direttiva europea IPPC (96/61/CE) in Italia ha visto il seguente iter:
- D.Lgs. 372/99, con il quale è stata resa operativa l'AIA;
- D.Lgs. 59/05, che ha parzialmente abrogato il precedente decreto ed esteso l'autorizzazione anche agli impianti nuovi;
- D.Lgs. 152/06 e poi D.Lgs. 4/08, che hanno introdotto modifiche parziali;
- Parte Seconda del D.Lgs. 152/06, dove è confluita la norma di riferimento, con successive modifiche e integrazioni del D.Lgs. 128/2010 e del D.Lgs. 46/2014.
L'AIA viene definita "integrata" perché non si focalizza sull'analisi di un aspetto specifico, ma racchiude diverse valutazioni tecniche, per capire quale impatto può avere un impianto sulle emissioni in aria, acqua e suolo.
Un’Autorizzazione Integrata Ambientale sostituisce quelle riportate di seguito:
- autorizzazione alle emissioni in atmosfera, fermi restando i profili concernenti aspetti sanitari;
- autorizzazione allo scarico;
- autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e recupero rifiuti;
- autorizzazione allo smaltimento degli apparecchi contenenti PCB-PCT;
- autorizzazione all’utilizzo dei fanghi derivati dal processo di depurazione in agricoltura;
- autorizzazione allo scarico rilasciata dal Magistrato alle Acque di Venezia, limitatamente alle condizioni di esercizio degli scarichi idrici e alle modalità di controllo di tali condizioni.
Attività soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)
A specificare quali sono le attività soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale sono due allegati alla parte seconda del D.Lgs. 152/2006.
Per quanto riguarda le attività di competenza regionale/provinciale, il riferimento è l'allegato VIII, dove vengono citate:
- attività energetiche;
- produzione e trasformazione dei metalli;
- industria die prodotti minerari;
- industria chimica;
- gestione dei rifiuti;
- altre attività (es. produzione di carta, industrie tessili, allevamenti intensivi di pollame o suini, concia delle pelli, ecc).
Quelle soggette ad AIA, di competenza statale, sono elencate invece nell'allegato XII. Si tratta di:
- raffinerie di petrolio greggio (escluse le imprese che producono solo lubrificanti dal petrolio greggio), impianti di gassificazione e di liquefazione di almeno 500 tonnellate (Mg) al giorno di carbone o di scisti bituminosi;
- centrali termiche e altri impianti di combustione con potenza termica di almeno 300 MW;
- acciaierie integrate di prima fusione della ghisa e dell'acciaio;
- impianti chimici con capacità produttiva complessiva annua superiore a soglie specifiche.
AIA: le Migliori Tecniche Disponibili (MTD) e durata dell’autorizzazione
Per raggiungere elevati livelli di prevenzione e riduzione dell'inquinamento degli impianti, l'art. 29-bis del D.Lgs. 152/06 prevede l'adozione delle Migliori Tecniche Disponibili (MTD).
Note anche come BAT (Best Available Techniques), esse riguardano tutte le fasi di progettazione, costruzione, manutenzione, esercizio e chiusura dell'impianto, per evitare o comunque ridurre al minimo le emissioni in aria, acqua e suolo e la produzione di rifiuti.
In base al settore di riferimento e alle possibilità realizzative, sia dal punto di vista tecnico che di sostenibilità economica per l'impresa, andranno dunque previste BAT specifiche.
I documenti di riferimento sulle BAT (i Brefs - BAT Reference documents), vengono costantemente aggiornati dalla Commissione Europea, per ogni categoria di attività.
La durata dell'AIA (dal rilascio dell'autorizzazione o dall'ultimo riesame) è di norma di 10 anni, salvo le seguenti eccezioni:
- l'azienda è in possesso di certificazione UNI EN ISO 14001: 12 anni;
- l'azienda è certificata EMAS: 16 anni.
L'Autorizzazione Integrata Ambientale viene spesso - erroneamente - confusa con altre Autorizzazioni o Valutazioni. Di seguito trovi alcuni articoli di approfondimento, collegati al tema in questione:
- Autorizzazione Unica Ambientale (AUA): cos’è, modulistica e linee guida;
- Valutazione Ambientale Strategica (VAS): cos’è e quando farla;
- Valutazione di Impatto Ambientale: cos'è e quando serve.
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Scritto da: Valentina Vasselai RSPP, consulente e formatrice in ambito sicurezza sul lavoro e ambiente, appassionata di danza, gite in montagna e uscite in bicicletta. |